Kandinskij, il cavaliere errante in viaggio verso l’astrazione

MUDEC, 14 marzo – 9 luglio 2017

Grazie ad un viaggio intrapreso per conto della Società Imperiale di Antropologia ed Etnografia Kandinskij, giovane e promettente avvocato, approda nel governatorato di Vologda, nella Russia del nord, nel 1889. È qui, in questa terra rustica e colorata, che questo trentenne intenzionato a studiare il diritto agricolo, finisce col farsi travolgere dall’atmosfera, dalle tradizioni, dai colori vivaci, dai costumi variopinti… e diventa artista. A questo primo viaggio altri fanno seguito, tanti, continui: Monaco, Murnau, Berlino… e infine Parigi.
È di questi viaggi che si sostanziano la sua vita – lui che è stato russo, tedesco e francese anche sul passaporto – e il suo lavoro di artista, ma tra tutti è Vologda la culla della sua arte: i colori delle itsbe, le casette contadine, una vera e propria folgorazione: “Imparai là a non guardare un quadro standone in disparte, ma a rivoltarmici dentro, e a vivere in esso”. Ed è proprio il rapporto tra l’artista e il folklore russo che questa mostra si prefigge di indagare, aprendo una finestra sulla campagna russa, sulla tradizione popolare, mostrandoci gli oggetti quotidiani, l’arte e i costumi che hanno segnato il percorso di Kandinskij per spiegare l’origine della sua grammatica compositiva. Perché Kandinskij, l’artista moderno, sensibile alle istanze del Simbolismo e ai turbamenti del nuovo secolo, aggiornato sulle nuovissime ricerche psicanalitiche e sconvolto dalla scoperta della divisibilità dell’atomo deve tutto alle tradizioni della sua terra! Il MUDEC premia la sua vocazione di Museo delle Culture e ci offre una mostra ricca, capace di ragionare d’arte ragionando dell’uomo e del suo ambiente.
Le prime date delle visite guidate di Acànto sono già in calendario

Kandinskij, il cavaliere errante in viaggio verso l’astrazione